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Peace Love and Fiordalisi

Tra nascite e fiori blu sale un inno alla vita, all’ amore. Alla pace.

Il pancione di Anna è cresciuto, eccola entrare in negozio all’ultimo mese di gravidanza, quello più faticoso, ma lei senza fiori in casa proprio non può stare!

«Allora Anna ci siamo», le dico- mentre accarezzo quella protuberanza di vita, «Matteo nascerà fra un mese tra tanti fiori blu! ».

Il viso di Anna accenna ad un sorriso. I sorrisi delle donne prima del parto sono un misto di tenerezza, gioia, ansia sia per il parto che per la salute del nascituro.

Anna ha scelto fresie colorate, mentre le incarto le dico «Queste sono proprio le ultime della stagione, le temperature stanno aumentando. Tra fine maggio e inizio giugno fioriranno i bellissimi Fiordalisi, per festeggiare te ed il piccolo». Accompagno la cliente-amica alla porta, si lascia abbracciare. «Forza, tutto andrà bene, fammi sapere ».

La seguo con lo sguardo attraversare la strada, e penso tra me ,com’è bella l’immagine di una donna con i fiori tra le braccia e una vita in grembo!

Dopo due settimana arriva un messaggio al cellulare dal produttore Alfonso Testa: «La stagione dei Fiordalisi è iniziata! ». Segue una foto con il bel campo in fiore.

Alfonso conosce il mio amore ed entusiasmo per i fiori, lui è uno dei miei produttori preferiti, amo il luogo dove produce i suoi fiori, un cratere spento a Pianura di Napoli. Proprio come un grande ventre materno il cratere racchiude amorevolmente flora spontanea e il lavoro laborioso di questo produttore.

200 gr di semi di Fiordalisi varietà Blu Victoria provenienti dalla Francia riescono a regalare allo sguardo e all’anima pura bellezza! Il Fiordaliso (Centaurea cynus) è uno dei più bei fiori spontanei delle nostre regioni, ha attirato l’attenzione dell’umanità fin dai tempi più antichi. E’ un fiore delicato, i petali dal contorno frastagliato hanno un colore magnetico che va dal blu brillante all’azzurro indaco. So che molti lo associano ai campi di grano perché è lì che in natura sboccia, tra le spighe e i papaveri, ma io essendo una donna di mare lo associo invece all’estate che verrà, il blu di questo fiore mi fa pensare ai primi bagni al mare, al cielo di giugno all’imbrunire, alle pennellate di colore sui piatti di ceramica Vietrese.

Rispondo al messaggio di Alfonso: «Ci vediamo stanotte ai mercati, un secchio di Fiordalisi è mio». Detto fatto. Carico i miei Fiordalisi sul furgone, Alfonso mi aiuta a sistemarli al meglio, mi da gli ultimi consigli per la manutenzione dei piccoli e preziosi fiori.

La luce di maggio entra in negozio, lo stridio delle rondini si mescola ai rumori della città, all’improvviso entra Renato il marito di Anna concitato mi dice: «E’ nato! Dieci giorni prima del previsto. Sto corredo in ospedale, preparami dei fiori da portare, posso avere un biglietto? »

I Fiordalisi saranno i primi fiori che riceverà Matteo, oggi e per tutti i suoi futuri compleanni !

Renato per l’emozione non riesce a scrivere una parola.

Nel libro “Oltre il respiro” la sorella dell’attore Massimo Troisi ricorda ciò che scrisse il fratello alla nascita della nipotina : «A Lynda, per il coraggio dimostrato aggregandosi agli uomini in un periodo tanto difficile. Ciao auguroni zio Massimo»

Era il 1977 da allora il mondo ha continuato a infangarsi di violenze. I bimbi però coraggiosamente nascono e illuminano con la loro innocenza il buio degli adulti.

E il ruolo dei fiori in questo mondo complicato?

Carlo Goldoni drammaturgo (1707-1793) anch’egli esausto da tante brutture scrisse: «Come faccio a non amare se sulla terra continuano a nascere fiori? »

Auguri a Matteo e a tutti i bambini, che il loro coraggio e amore per i fiori possano coltivare amorevolmente e far fiorire la parola più bella: Pace.

 

Anny Pellecchia

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Copyright © Ugo Pellecchia & Il Floricultore

 

 


 
Magia generatrice della Natura

Fra i ritagli di quella regione che i latini chiamarono Campania Felix per la ricchezza e la fertilità del suolo anche una semplice composizione floreale invita a fare pace con la terra

Ore 6,30 mercati generali di Castellammare di Stabia, chiudo lo sportello del furgone, l’autovettura è piena come un uovo. Imbocco l’autostrada direzione Salerno. Ormai è giorno, la Natura che a tratti incontri  lungo la strada  si è risvegliata. Centinaia di alberi in fiore di  peschi, ciliegi, albicocchi, prugni si diradano dalle colline fino a pochi metri del  guardrail. Alberi maestosi dagli alti rami regalano a chi percorre l’autostrada uno scenario del tutto inaspettato.
E’ quel che rimane di un passato agricolo glorioso della piana dell’Agro nocerino-sarnese. Per puro caso piccole aree non sono state inghiottite dalla sciagurata cementificazione degli anni 1950-60.
Invidio i viaggiatori del Gran Tour che videro e lasciarono nei loro scritti i racconti di questa  Campania Felix, ricca di fiori, frutta e laboriosi contadini. Racconti che si possono ancora ascoltare dall’ultima generazione  di mio padre (classe 1930), il quale, nocerino, agli inizi degli anni ‘50 appena ne vide l’inesorabile trasformazione si trasferì per sempre a Salerno.
Guidando  festeggio nella mia mente il mio piccolo, poetico” Hanami”, la parola è giapponese e significa letteralmente  “ammirare i fiori”. Il  popolo del Sol Levante da più di mille primavere  festeggia  la fioritura degli alberi  di ciliegio. Oggi il Giappone vanta 600 varietà di Prunus, sia specie endemiche  sia ibridi addomesticati. Il colore varia dal bianco al cremisi. Il più conosciuto è quello rosa pallido varietà Yoshino. Milioni di giapponesi si incontrano nel parco di Maruyama a Kyoto o nel parco di Ueno a Tokyo, nel castello di  Himeji e quello di Hirosaki. Ammirando le fioriture famiglie, gruppi di amici, fidanzati… organizzano picnic, passeggiate, gite in barca…
Il messaggio è di grande importanza culturale-filosofico: contemplare con gioia la bellezza della Natura e dell’esistenza, ricordarsi della fragilità della vita e nel tempo stesso della rinascita.
Ore 7.30 arrivo a Salerno. Scarico dalla macchina i bei fiori. Ho ancora nella mente le immagini  fiorite che la Natura mi ha appena  regalato, desidero creare fasci simili, rami di pesco “con piccole fioriture da pedale” come diceva il maestro Ippolito Pizzetti. Voglio far entrare nelle case dei miei concittadini il profumo delle fresie, dei giacinti, delle giunchiglie, voglio far cadere sui loro tavoli e al suolo  con la lentezza e delicatezza  infinita di 5 cm al secondo un petalo di fior di pesco…
E’ questo che penso mentre sistemo i fiori nei vasi!
Il primo "buon giorno" è di Michela giovane cliente habitué del negozio. Con quel visetto spruzzato di lentiggini e lunghi capelli rossi mi chiede un bouquet.
«Posso proporti un fascio alto» non riesco neanche a finire la frase che Michela mi dice «Per carità ! Odio i fasci alti! Non potrò mai dimenticare i miei diciotto anni. La fiorista del mio paese mi consegnò un fascio bruttissimo. Da allora li odio!»
Sicuramente era un fascio dove i fiori bisticciavano tra di loro… ne ho visti parecchi nella mia vita, errore di accostamenti di colore, di forme, volumi, incarto…
Il problema ora era allontanare Michela da quel  brutto ricordo, e costruirne uno nuovo di zecca,  bello da portare con sé per sempre.
 «Michela se sei qui è perché ami i fiori, che ne dici di lasciarti andare e comporre con me un nuovo fascio? Dovremo però immaginare di essere all’aperto, vieni?».
Eravamo sulle colline in fiore, tagliammo con le cesoie i rami di pesco, qualche petalo le cadde sui capelli! Rideva Michela, le feci cogliere fresie e tondi ranuncoli, le giunchiglie avevano un profumo fortissimo! Sai le dissi nel vesuviano questi piccoli fiori li chiamano ”pasta e ceci” perché il perigonio (parte esterna dei petali) è bianco e la corona è giallina… le piacevano i tulipani, era indecisa sui colori, «Prendi quelli che ti chiamano per primi» le dissi! «Senti com’è fresco il profumo della Ginestra!»
Lo squillo del telefono ci riportò in negozio! Il bancone era ancora un po’ in disordine, con la scopa ripulii il pavimento dalle foglie e dai gambi mozzati, alzai il fascio verso il cielo! Michela lo guardava incredula, commossa, felice! Disse semplicemente «E’ bellissimo».
«La Natura è bellissima, cara Michela, dobbiamo solo imparare a guardarla veramente».
"Senti la frequenza curativa del Petalo adagiarsi sul fondo dell’anima incredula, resettando nocivi pensieri; apri il respiro  all’opera di Dio incompiuta ancora nello spirito e crea il tuo Volere" (Tilla)

Anny Pellecchia

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