L’insostenibile fascino delle succulente
- Anny Pellecchia
- BLOG - Donna tra i Fiori
Dal Mercato di Castellammare alla Reggia di Portici, un tuffo nel magico mondo spinoso
“Per la nomenclatura seguo l’edizione 1967 del catalogo di Zurigo(StSSZ), che rappresenta quasi la voce ufficiale della I.O.S. Per le piante che non sono nel catalogo, mi sono aiutato semplicemente con Das Sukkulenten Lexicon e con Exotica…
Le piante che si comprano dai fiorai sono quasi sempre senza nome: e anche quando l’hanno, non c’è sempre da fidarsene… Cinque volte sono andato alla collezione civica di Zurigo, diretta da Krainz,espertissimo delle cactacee. Con l’età che avanza diventa difficile viaggiare, così ho mandato le foto e piante al sig Kraiz pregandolo di aiutarmi…Ma non potevo andarlo a seccare tutte le volte che avevo dubbi…E ho dovuto ritornare ai miei libri e ai miei dubbi” (Le mie piante grasse- Giuseppe Lodi 1979)
Al mercato dei fiori di Castellammare per sapere qualsiasi nome di piante grasse (sarebbe più corretto chiamarle succulente), tutti si rivolgono a Ciro Costabile. Il suo stand rigorosamente di cactacee è un riferimento per noi acquirenti. Spesso mandiamo una foto via What App o FB e Ciro solerte subito ti manda il nome scientifico! Quanta fatica si sarebbe risparmiato G.Lodi!
Ciro non è solo produttore, venditore, attento conoscitore di questo mondo spinoso, è soprattutto un amante entusiasta delle piante!
“Ciro ma che bello questo Grusone! Lo voglio!”
“Anny l’ho cresciuto personalmente, ha trent’anni è un Grusone bianco, ci sono affezionato ma ho deciso di venderlo.”
Ciro non mi stava vendendo la pianta, me la stava affidando. Trent’anni di cura profusa, nessun acquisto e vendita sarà mai abbastanza ! A questo punto l’importante è venderlo a mia volta ad un cliente appassionato.
“ Ciro scusa, come si chiama questa pianta?” Un collega interrompe la nostra trattativa.
“ Cotyledon orbiculata” risponde Ciro dopo pochi secondi di riflessione.
“ Anny, non sarò il più bravo d’Italia ma del Mercato sì!”
Rido di gusto! “ Ciro , sei troppo modesto! Sei davvero bravissimo! G.Lodi ti avrebbe adorato non solo per la tua professionalità ma anche per la tua simpatia!”
Carico sul furgone il prezioso Grusone e alcune placche di piantine miste grasse. La vendita delle Succulente è costante, i clienti si divertono a scegliere la varietà che manca alla loro collezione. I non collezionisti le comprano comunque, perché sono ornamentali, vivono bene in giardino e terrazzi e anche in casa per lungo tempo, bisogna ricordare però, che durante l’estate vanno tenute un paio di mesi all’aperto stando attenti a non far ristagnare l’acqua nel sottovaso.
Prima di partire lo saluto , sono felice perché con Ciro ci siamo dati un appuntamento speciale in un luogo meraviglioso… abbiamo deciso di fare un regalo ai lettori della rivista Il Floricultore…
Ore 14,00 la Real Reggia di Portici (Oggi Facoltà di Agraria Federico II ) aprirà i cancelli solo per noi del Real Parco e delle serre dove vengono custodite 600 esemplari di agavacee, cactacee, euphorbiaceae…
Attraversiamo a piedi il Bosco, piccoli galletti e pavoni si aggirano tra i secolari alberi, un Philodendron si arrampica su di un tronco, un Ginko biloba, una Chorisia altissima è in fiore, una Quercia da sughero, un Agrifoglio variegato… ”Sai ” mi dice Ciro “Mi mancavano sei esami alla laurea di Matematica alla Federico II di Napoli. Il Prof. Carlo Miranda aveva riconfermato un dorato 28 ad Analisi matematica II, la vita mi sorrideva… poi tutto cambiò. Papà morì all’improvviso. In poche ore diventai l’uomo di casa. Avevo un unico pensiero guadagnare. mamma doveva stare tranquilla. Il padre della mia allora fidanzatina Antonella, oggi mia moglie, Nicola Di Fiore noto produttore di piante grasse di Torre del Greco, mi offrì un posto nella sua azienda. Mi trovai come nel film “Slide doors”, due porte innanzi a me l’aula universitaria e la porta della serra …aprii quest’ultima. Il mio cuore era a pezzi, le spine delle piante come sottili aghi da cucito lo ricomposero, non me l’aspettavo mi appassionai a questo mondo. Qui nel Parco della Reggia mi sento a casa, mio suocero mi ha amato come un figlio era anche stato nel 1945 guardiano del Real Bosco. Mi ha introdotto in questo bellissimo sito. Riccardo Motti Prof. di Botanica Sistematica ci viene in contro con lui il giardiniere Silvio Russo apre i lucchetti delle serre.
E’ sempre una grande emozione contemplare esemplari rari, di bellezza sconcertante. La Welwitschia mirabilis sembra un animale preistorico, proprio come quel testone della Adenia spinosa. Attraversare una foresta Alluaudia procera, rimanere incantata innanzi ad un candelabro perfetto di Cleistocactus strausii, stelle di Leuchtenbergia principis brillano in un cielo di lava vesuviana…e già il Vesuvio, è proprio innanzi a noi! Il palazzo fu edificato sopra un terreno già ricoperto altra volta dalle eruzioni vesuviane, la lava detta del granatello servì di fondamenta al nuovo edificio. E’ noto che gli architetti di corte pregarono Re Carlo III di Borbone di non avventurarsi in una nuova opera così vicina alle tracce della passata ed alle minacce di una futura distruzione.” La Madonna e San Gennaro ci penseranno” fu la risposta!
Aveva ragione il Re, il palazzo è bello ricco di affreschi e statue, il parco magnifico, un corridoio di archi intrappola lo sguardo verso il mare. Andando via da questi luoghi l’animo si solleva da ogni cordoglio e un benessere ti accompagna per molti giorni a seguire.
“Sperando di ritornarci, e per quanto ci fu concesso dal tempo, cogliemmo qua e la godimento ed istruzione” Goethe 1787 (Visita a Portici)
Annie Pellecchia
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