Me lo ricordo il negozio negli anni ‘70 ! Ero solo una bambina, ma all’epoca si cresceva dietro i banconi dell’attività dei genitori...Ricordo le mensole con i moderni vasi Vastil dalle forme stravaganti, coloratissimi o verde trasparente; con riserva d’acqua!
Ricordo l’entusiasmo dei miei genitori nel presentare ai clienti la novità assoluta di quegli anni fulgenti!
“ Idroponiche. Piante che vivono in acqua,con pochissima manutenzione!”
Per la donna moderna sempre di corsa (tra casa, lavoro e bambini; o in ufficio) in ogni luogo la pianta Idroponica è la soluzione perfetta!
All’epoca quattro erano i punti fondamentali di tanto successo della coltura in idrocoltura:
poche cure; nessuna necessità di particolari conoscenze specifiche; resistenza (anche per lunghi periodi di assenza dovuti a vacanza, o lavoro); lunga vita della pianta!
Un successo! Le piante si compravano come il pane! Insieme alle piante spesso si accompagnava l’acquisto di una sostanza “magica” racchiusa in un barattolino bianco con la scritta, di colore verde del prodotto ( Lewatit) …Concime specifico, insostituibile perché il “miracolo”- grazie alla Chimica- si compisse.
Granellini di colore arancio venivano versati nel fondo del vaso e voilà la panacea del vivere si rivelava finalmente possibile!
Infatti il fertilizzante “a scambio ionico” era la chiave vincente della moderna idrocoltura anni 1970!
Bastavano pochi grammi di prodotto e la cura della pianta veniva ridotte al minimo.
Solo ogni sei mesi era necessario il cambio dell’acqua.
Infatti l’acqua con sorpresa generale di noi tutti durante i lunghi mesi, rimaneva ricca di sostanze nutrienti e limpida!
Ancora fino a pochi anni fa qualche anziana signora mi chiedeva il concime “miracoloso”, memore dei lontani anni ‘70!
Sembrava che il fantastico mondo dell’idrocoltura fosse caduto nell’oblio...finché (poche settimane fa) i fornitori del mercato spedirono le immagini dei i nuovi arrivi tramite Whatsapp!
Incredula ingrandii l’immagine ..bocce d’acqua su basi luminose, contenenti piante di Ficus lobata, Monstera, Philodendron... Bottiglie colorate contenenti anch’esse piante in idrocoltura…Altre forme stravaganti di vetri con le stesse varietà.
Si può immaginare il mio entusiasmo! Le piante Idroponiche di nuovo tra noi !
In effetti in tutti questi anni l’idrocoltura, quantunque sparita dalle mensole dei fioristi, aveva intrapreso un percorso molto importante: la produzione di frutta e verdura in luoghi desertici.
Nei super mercati degli Emirati non sarà difficile trovare confezioni di fragole, mirtilli, pomodori, cetrioli , insalate prodotti in fattorie Idroponiche!
Ma la scommessa da qui al 2050 è molto più ardua.
Entro il 2050 la popolazione mondiale si prevede sarà 9,7 miliardi di persone. Con tale “aumento vorticoso” di persone ci sarà (inevitabilmente) una cospicua riduzione di terre coltivabili.
Tali -colossali-cambiamenti demografici, richiederanno studi di nuovi metodi di produzione.
Le “Fattorie verticali”, previste per “ produzioni di specie vegetali su più livelli sovrapposti” potrebbero essere la chiave di drastica e consistente svolta.
Le produzioni cambierebbero il loro spazio: da orizzontali diventerebbero verticali...ovviando così il consumo del suolo.
In più, la riduzione dell’uso di pesticidi e agrofarmaci; il risparmio idrico (fino al 90% contro l’attuale, all’aperto), il controllo delle soluzioni nutritive e la relativa semplicità di realizzazione ...fanno ben sperare in un” mondo più consapevole”.
Modelli innovativi di’ necessità planetaria’... in un vicino futuro potrebbero essere inseriti anche in contesti più piccoli come le “formule” di orti urbani.
Intanto in negozio, nuove generazioni guardano incuriositi le “nuove” piante Idroponiche! Belle da esporre in salone; bar, studio, ristoranti… La luce, l’acqua, le radici, la chioma verde creano nuove atmosfere ed arredamenti “glamour”.
Una cliente avvicinandosi ammaliata, ne compra una.
Sarà ‘la luce da notte’ della stanza della figlia.
-Mi piace pensare a quest’immagine: una bambina che si addormenta guardando al Futuro.
Le nuove generazioni hanno il diritto di godere la bellezza del pianeta Terra.
Sarà possibile solo suscitando “nuove coscienze ambientai” su scala mondiale!
Annie Pellecchia
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