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L’abbraccio passionale della Pachira

L’abbraccio passionale della Pachira

Il mondo del verde non mi basta mai! Vorrei avere giornate infinite da dedicare alla visita dei mercati dei fiori, dei vivai, delle serre, dei parchi, montagne ecc. Come Leopardi si rammaricava di morire senza aver letto tutti i libri del mondo, io, altrettanto consapevole, mi rammarico di avere  breve vita per non vedere tutte le meravigli della natura! Oggi, chiuso il negozio, durante pausa pranzo, raggiungo con tutto l’entusiasmo di una bambina la serra di un famoso produttore di piante verdi nella Piana del Sele, nella provincia di Salerno.

Un caldo torrido mi accompagna durante tutto il tragitto. Ma la bellezza del paesaggio, la sterminata pianura ricca di prati, case coloniche, serre, allevamenti di bufale, caseifici, pinete, distese di angurie, insalate, braccianti mi riempe il cuore di gioia.

Un’ amica ha deciso di seguirmi nelle mie avventure verdi.

Seduta al mio fianco, sfoga tutta la delusione di un fidanzamento disastroso e mentre lei parla io lascio che le sue parole intrappolate dal vento caldo nell’abitacolo si allontanino senza ostacoli fuori dai finestrini aperti.

Finalmente arriviamo. Un grande tir ha appena scaricato enormi casse di legno pieni di tronchi intrecciati a radice nuda senza foglie alti circa un metro. Non ci posso credere, sono sopraggiunta nel momento giusto per godermi un tale spettacolo. Come se non bastasse il camionista napoletano doc,  prende dalla cabina una grande vassoio di sfogliatelle ricce e lisce di una famosa pasticceria di Napoli. Un gesto ricco di generosità e amore per il proprio lavoro e un augurio di buona fortuna per tutti. I proprietari chiamano tutti i dipendenti a raccolta e invitano anche noi a partecipare al festino improvvisato. I denti rompono la croccante sfoglia e le labbra affondano nella morbida ricotta saporosa di agrumi. Ma come si fa a non essere felici tra le piante e i dolci?

Nell’aria c’è grande energia, c’è davvero molto da fare. Le piante hanno fatto un lungo viaggio. Sono coltivate nei grandi campi argillosi del Vitnam e Thailandia. È qui che ci sono i più estesi vivai di Pachira aquatica.

Imballate in grandi casse di legno e custodite in container refrigerati, iniziano il loro viaggio oceanico sulle navi merci. Prima destinazione: Olanda. Arrivate nei porti del Nord Europa, la preziosa e delicata  merce  viene caricata  su enormi  tir e smistata in tutta Europa.  Il tragitto intero dura all’incirca  20 giorni.

Le casse davanti ai miei occhi sono enormi,  possono  contenere quattromila piante se parliamo di  pezzature di 30 cm, le più grandi invece  contengono all'incirca 250 tronchi lunghi 60- 100 cm di prima qualità ossia con tubero  ben sviluppato e un bell’intreccio di rami.

In serra intanto si mettono all’opera. I tronchi infatti  germogliano velocemente, soprattutto se è estate; non prendersene cura subito provocherebbe il marciume di questi ultimi. La serra deve essere ben climatizzata e illuminata, per far si che le foglie crescano bene e uniformi. Una bella chioma, tonda e omogenea è l’obbiettivo da raggiungere.

E' giunta l'ora di tornare. Con il furgone carico di piante bellissime arrivo in negozio.

Neanche il tempo di scaricare che già un cliente mi chiede informazioni sulla bella Pachira  alta 100 cm.

E’ una pianta di grande fascino, si adatta bene in ambienti interni luminosi, ma può vivere anche all’esterno a patto che ci siano temperature invernali miti. La Pachira acquatica è chiamata così perché predilige l’acqua ma non il ristagno che la porterebbe velocemente alla morte, una concimazione continua contribuirà alla sua buona salute.

Il cliente mi porge il biglietto per la spedizione. La nostra pianta dopo tanto viaggiare raggiungerà finalmente  la sua ultima destinazione, un bellissimo salone per inaugurazione di una nuova casa.

 Della Pachira  mi piace molto il tronco intrecciato, simbolo di forti legami stabili e duraturi. Però ho notato che alcune volte uno dei tronchi dell’intreccio  nel tempo si secca. E' la vita, penso. Durante il nostro cammino incontriamo tante persone alcune si legano a noi per sempre altre ci abbandonano, ci deludono… Ecco basta recidere il secco senza rimpianti e continuare a guardare sempre alla luce, a fertilizzarci, a idratarci, a mangiare cose buonissime.

Buona vita a tutti e – ricordate! – senza piante ciò è praticamente impossibile!

Anny Pellecchia

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