Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti.
Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie,  clicca qui.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.
  • +39 089 227502
  • Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • 9:00-13:30 17:00-20:00
I girasoli e la Dea Oshun

I girasoli e la Dea Oshun

Non dimenticherò mai quel sabato mattina d’estate quando davanti al negozio si fermò in bici Lei, venuta da terre lontane dove il sole è caldo e l’amore è tutto in una danza.
Cubana cento chili di “libidine e bontà” vestita completamente di giallo, con le coscione a vista, senza vergogna. Per lei la vita era festa, gioia di vivere. Con le sue enormi forme entrò in negozio. Era un quadro di Botero, i grandi seni come angurie strabordavano dalla generosa scollatura. La pelle color cioccolato, il sorriso imperlato da denti perfetti, la massa di capelli scuri come le notti d’estate, il suo accento così musicale mi lasciò letteralmente senza parole!

Guardò il grande vaso di girasoli “Eccoli finalmente” esclamò felice!”
Poggiò sul bancone una guantiera del pasticcere appena comprata e iniziò a sfilare i fiori dal vaso.
Mentre li prendeva, silenziosamente recitava una preghiera. La mia curiosità era tanta, a chi portava con tanta enfasi i fiori e i dolci? Come una sacerdotessa capace di leggere nella mente rispose alle mie parole non pronunciate.

”Oggi devo festeggiare la Dea Oshun, la Dea dell’amore, della bellezza, della femminilità.
Ho molti problemi col mio uomo, andava tutto bene, poi non so cosa sia successo, non lo capisco più.”
Continuò, il suo soliloquio “Oshun, è una divinità molto potente, è la Dea dei sentimenti inspiegabili dell’amore, è attrazione ed empatia, dona piacere mentale e spirituale.

Oshun ha la proprietà innata di emanare bellezza senza che sia necessario guardarla per essere apprezzata.
Il suo colore preferito è il giallo oro, i suoi fiori preferiti sono i Girasoli e non disdegna il buon cibo.”
Mentre incartavo i fiori mi disse “Questo fiore esercita un buon influsso ovunque si tenga. Scaccia le anime in pena. Oshun ama vederlo nelle case dei suoi figli.”
Così dicendola bella cubana uscì soddisfatta dal negozio, le sue grandi natiche ondeggiavano come una bandiera conquistatrice.
Però che bella questa Dea Oshun, pensai tra me, amante dei girasoli, ballerina, allegra, simpatica e perché no anche un po' libertina!

Questa Dea ne ha fatta di strada, ha scavalcato i confini dell’Africa, assieme ai deportati africani e si è diffusa in America latina intorno al 1700 mescolandosi, sia con i culti indigeni del continente sia con la cultura cattolica. Ci fu un interessante processo di fusione di elementi inconciliabili, attuati però per esigenze pratiche di carattere culturale religioso.

La Dea per sopravvivere ai terribili dominatori europei venne mascherata con un santo cattolico. Col tempo il culto si rafforzò così tanto che i praticanti non disdegnarono la visione cattolica. Cattolicizzata come la Vergine “de la Caridad del Cobre” oggi è la Patrona di Cuba. Una Vergine bellissima vestita di giallo oro, ricoperta di girasoli!
E i Girasoli? Non sono originari dell’Africa ma proprio delle Americhe del sud.

Quanta sofferenza hanno portato gli europei non solo ai deportati africani ma anche ai poveri indigeni.

Il sanguinario conquistatore Francisco Pizarro scoprì che gli Incas veneravano il girasole perché immagine del loro Dio Sole. Ci volle poco come noi tutti sappiamo a falciare una nobile civiltà per appropriarsi di tutto ciò che non gli apparteneva.

I girasoli naturalmente furono anch’essi calpestati, senza pietà. Eppure quanta ricchezza era racchiusa in quel fiore sacro.

Coltivato fin dal 1000 a.C., i Maya cuocevano i grani per ricavarne una bevanda afrodisiaca, i semi venivano macinati per ottenere farina per pane e minestre di vari tipi.

I semi tostati e macinati erano ottimi per preparare una bevanda simile al caffe, mentre spremuti davano un olio dalle elevate proprietà nutritive. I fusti e le foglie servivano invece a ricavare fibre per tessere stuoie, abiti e corde. I petali bolliti in acqua diventavano decotto medicamentoso come rimedio di febbri e disturbi respiratori.

Lo vedo Il povero Incas sopravvissuto a tanta ferocia con il suo girasole, nascosto sotto i nuovi abiti occidentali, porgerlo in dono ai piedi della statua della Madonna e pregare contemporaneamente non solo Lei ma anche il dio Sole e Ohun. Una preghiera vera, disperata ”Salvaci da tanta follia, da tanta crudeltà”.
Le tre divinità cercarono di fare il loro meglio, la schiavitù fu abolita, le culture Inca oggi sono studiate e valorizzate, La Madonna amica di Ohun, sono sempre in prima linea per ascoltare e confortare tutti i credenti.

Il Dio Sole ha fatto sì che il girasole diventasse un fiore universale apprezzato e amato in tutto il pianeta!
Poche settimane dopo la bella cubana passò davanti al negozio con il suo bell’uomo italiano, avvinghiato a lei come una piovra, sorridente, in estasi, appagato!

Lei incrociando il mio sguardo mi strizzo l’occhio e con un sorriso malizioso mi fece capire tutto!

Rientrai in negozio ridendo, misi un sottofondo di musica cubana, accarezzai i girasoli nel vaso e ballai felice!

Anny Pellecchia

Leggi gli altri articoli del BLOG - Donna tra i Fiori.

Copyright © Ugo Pellecchia & Il Floricultore