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Peperoncinio: bello buono e scaccia guai

Le tante proprietà di questo frutto: dalla gastronomia, riconosciuta in tutto il mondo, all’arte applicata nelle composizioni floreali, sino alle sue doti scaramantiche

Nella lontana estate del duemila, con l’amica australiana Dominique e i nostri figli decidemmo di raggiungere le spiagge cristalline della Calabria. Ci fermammo nel piccolo borgo di Cirella. Il lido “il Fortino“ era gestito da un giovane intraprendente e da sua madre donna semplice ed ottima cuoca. I raggi abbaglianti di sole si iniettavano nel mare turchese facendolo brillare come un diamante. I bambini erano ormai trasformati in pesci e tutto il mio tempo lo trascorrevo sul bagnasciuga per controllarli. Dominique si allontanò per prendere i panini del pranzo. Dopo poco tornò e interpose tra il mio sguardo il mare e i bambini una rosetta (tipico panino a forma di rosa) dicendomi “Assaggia è buonissimo!”

peperoncini incenzaroQuel morso fu indimenticabile, il pane croccante racchiudeva una bella fetta di pomodoro con tonno fresco e una spolverata di peperoncino!

Per la mia amica era il Sud Italia per me era la Calabria!

Come si fa a spiegare ad una giovane proveniente dalla lontana australiana, dove a suo dire anche se viaggi per ore tutto rimane uguale, paesaggio ed hamburger compreso, che ogni regione del Sud Italia ha le sue infinite ricette con peperoncino rosso?

“Dominique, la Calabria rispetto alle altre regioni, ha il primato per cultura gastronomica piccante!”

A Diamante è nata la prima Accademia italiana del peperoncino con annesso festival.

Dal 1994 ad oggi la schermasse è meta di migliaia di visitatori appassionati di sua signoria il peperoncino.

Bisogna dire che grazie a questa manifestazione l’attenzione delle piccole piante ha avuto un ascesa incredibile. Se prima un cliente si comprava un vaso di peperoncino ora invece ti chiede la varietà, origine e gradazione di piccantezza! I produttori hanno risposto con la massima professionalità!

Ai mercati generali arrivano non solo le piante ma anche la scheda tecnica con la scala sconville (shu), cioè la scala che misura la piccantezza di un peperoncino! Un vero vademecum per non andare a fuoco! Il cliente ormai vuole avere la sua collezione per potersi poi vantare col vicino! Ecco allora in bella mostra l’Habanero rosso, giallo e cioccolato, lo Scorpione di Trinidad, Naga Morich, Pilly Pilly…a questi si affiancano poi tutta la gamma di peperoncini decorativi dai colori e forme diverse, sono divertenti oltre che buoni da mangiare. I colori lilla, rosso, arancio,giallo, viola danno la possibilità a noi fioristi di creare cesti in composizione di sicuro effetto, i clienti ne sono entusiasti! Non è finita qua! La produzione dei peperoncini recisi per comporre fasci e fascetti ha altrettanto successo. Il peperoncino è scaramantico, porta fortuna e chi li riceve in omaggio ne è sempre contento! Qualche sposa ha anche avuto il coraggio di arrivare all’altare con un bouquet piccante…forse non era il caso! Comunque sia una nuova stagione del peperoncino si è ormai affermata!

“din din” il suono di un campanellino mi distoglie dal lavoro…mi affaccio all’uscio per vedere se è l’Incenzaro! Ho la fortuna di vivere in una terra ancora ricca di tradizioni e teatralità. Quando passa l’Incenzaro non si può non invitarlo ad entrare! E’ un personaggio tipico della cultura partenopea, la sua giacca è ricoperta di amuleti scaccia guai, corni, agli, peperoncini... l’incensiere viene fatto ruotare nell’aria e tutto il negozio viene invaso dal profumo meraviglioso d’incenso, mentre questo avviene una sequela di spergiuri contro ogni malocchio viene sciorinata! Prima di andare via ti lascia un cornetto e i numeri da giocare a lotto naturalmente sulla ruota di Napoli! Donare una moneta è obbligatorio. L’ultima volta che mi ha fatto visita però sono stata io a regalargli una pianta di peperoncino! Non se l’aspettava prima di andare via mi salutò con un “Dio ti benedica!”

Dominique entra in negozio compra fiori sempre per la sua vita, è un’ottima cuoca mette peperoncino a volontà sui suoi piatti sempre originali e gustosissimi!

“Dimmi Dominique, qual’era la tua merenda da bambina? “

“Oh Anny , mia madre ha sempre comprato latte e biscotti al cioccolato!” Vedi , la differenza tra l’Italia e l’Australia è il tempo che dedichi in cucina. Nella credenza della mia infanzia ha sempre troneggiato un boccaccio (barattolo) di melanzanine sott’olio. Io e la mia amica del cuore Claudia ci preparavamo quel panino con cura, essere amiche del cuore significava pescare nell’olio il pezzetto di peperoncino e dividerselo a sua volta perché la piccantezza va condivisa!

 

Anny Pellecchia

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