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Erica

Erica

L’arrivo dell’autunno coincide col periodo di fioritura dell’Erica! Ma quanto sono belle queste piante! Arbusti nani, formati da fitti rami tubolari sono ricoperti da piccole infiorescenze, i colori sono ammalianti, viola, violetto, rosa, bordeaux, bianco… Quando si parla di Erica, si sia o meno profani di piante, generalmente non si allude solo alle vere Eriche, ma anche ad un'altra pianta molto simile che Linneo aveva chiamato Erica vulgaris cioè la Calluna, oggi considerata comunque Erica .

La scrittrice Emily Bronte nel suo romanzo “Cime tempestose” usa questa pianta come perfetta scenografia dove far muovere i personaggi. Il romanzo “vive di Erica”, il colore dell’arbusto audace, intenso, ricopre i rilievi del terreno scosceso della brughiera inglese.

In effetti la brughiera dello Yorkshire è un luogo molto amato non solo dalla scrittrice, ma da tutti gli inglesi, i quali ben presto si accorsero del valore ornamentale della pianta.

Il genere comprende circa 600 specie sparse un po’ su tutto il pianeta, ricordiamo oltre l’Erica vulgaris l’

E. gracilis, E. carnea, E.cirenea…

Nel passato questa pianta soprattutto la varietà E. scoparia era utilizzata per realizzare scope. I rami infatti si prestano al taglio e durano a lungo essiccati. Ancora oggi molti spazzini delle nostre città e giardinieri dei nostri parchi, giardini, viali e lungo mare preferiscono la vecchia scopa alle nuove fatte con setole plastificate.

Oggi l’Olanda è la maggior produttrice di piante in vaso di Erica. Segue la Germania, che vanta un glorioso passato non solo di produttori ma anche di ibridatori. Il giardiniere di corte a Hannover, Joseph Christian Wendland, nel 1811 aveva la più grande collezione tedesca con ben 150 esemplari! L’Erica è una pianta che cresce in Europa fredda, freddo temperata e soprattutto in paesi caratterizzati da grandi precipitazioni ed estati brevi. Eppure i milioni di piante vengono vendute in tutto il pianeta! L’acquisto è sempre d’impulso, i clienti quando le espongo innanzi al negozio o in bei vasi sulle mensole all’interno ne rimangono incantati. Indubbiamente al Sud del mondo le piante di Erica ornamentali non vivono bene. Possono comunque dare colore nelle fiorire esterne per 3-4 mesi oppure portata in appartamento diventa una composizione di fiori essiccati, non innaffiandola infatti la pianta si disidrata, conservando perfettamente il bel colore intenso, dura quasi un anno e i clienti la sostituiscono ogni nuovo autunno come tradizione e buon augurio per la casa! Nei paesi nordici tante sono le favole attribuite all’ Erica, lo sapevate che tra i loro rami amano vivono le fate? La sera di Halloween si usa regalarle e tenerle in casa proprio per far sì che le buone fate scaccino a botte di scopa folletti dispettosi, streghe e orchi nascosti tra le mura di casa!

L’amore poi trova sempre una speranza nelle piante! In Scozia le ragazze piantano l’Erica rossa nei vasi, per propiziare un buon fidanzamento, nelle Alpi francesi invece le ragazze una volta trovato il principe azzurrissimo ringraziano la Dea dell’Amore appendono coroncine di Erica agli alberi…in altre zone geografiche non specificate, gioventù senza tante cerimonie usano fare all’amore tra i rami alti della pianta sicuri di non essere visti! Baciati da un incantesimo di fate l’amore giovanile è puro e libero! E l’amore nel mondo dei grandi perché è stato abbandonato dalle fate?

La scrittrice Erica Joung sostiene -“E’ strano che noi esseri umani ci allontaniamo tanto dalla natura anche nel fare l’amore. L’attesa del piacere, l’ansia, rendono tecnologico l’amore, ne fanno una cosa di ansie, attese, pressioni”

Portiamo allora una piantina di Erica in camera da letto…non sarà un campo dello Yorkshire, ma potremmo immaginarlo e forse il pensiero di essere in uno spazio infinito, ricoperto di fiori d’Erica, aria fresca potrà aiutare a far scomparire tutta quella” cosa di ansia e stanchezza” che ci portiamo molto spesso sotto le lenzuola!